#FoodExportConfapiSicilia: i trend per il settore food in Ungheria

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L’ambasciatore Confapi per l’Ungheria Maurizio Sauli racconta la Sicilia Enogastronomica in Ungheria: scopri come esportare con il supporto della nostra rete di ambasciatori e la partnership strategica con Eataly!

Quando arrivai in Ungheria nel 1982 per dare corso ai quattro anni del mio mandato contrattuale, eravamo nel pieno della “Guerra Fredda” e mi colpì immediatamente un presenza “anomala”, quasi stridente con l’assoluta assenza nelle strade di Budapest di “brand” stranieri : nel cuore della citta’ (per chi conosce Budapest: a pochi metri da piazza Vörösmarty dove si affaccia la storica pasticceria Gerbeaud)….una elegante sede del Banco di Sicilia!

Ovviamente non svolgeva attivita’ di sportello ma seguiva la apertura delle Lettere di Credito per l’esportazione degli agrumi. Tale era il volume d’ affari che si era ritenuto di dover aprire un ufficio e le Autorita’ di un sistema che era quasi inaccessibile agli strumenti dei Paesi ad Economia di Mercato ne aveva dato autorizzazione.

Questo aneddoto si inserisce a valle di una ben piu’ significativa presenza storica della influenza siciliana nel Paese, basti ricordare Caterina d’Aragona (morta a Catania nel 1222) e prima Regina d’Ungheria e, la forse piu’ famosa, Beatrice d’Aragona moglie del re Mattia Corvino (1475).

Questi riferimenti storici non sono mera cultura ma costituiscono in buona parte la ragione del perche’ i rapporti tra Ungheria e Sicilia sono cosi’ solidi ed intensi (come si evince anche dal traffico turistico) e dalla influenza sulle abitudini e preferenze locali nella cucina e nella propensione al consumo dei prodotti siciliani. Le due regine, entrambe di grande spessore e carisma, ebbero un ruolo fondamentale nel portare tradizioni e cultura, anche alimentare, alla corte ungherese.

L’ abitudine ad usare prodotti decisamente mediterranei e originariamente non autoctoni (ricordo ad esempio la pasta di mandorle ed il peperoncino) si consolidarono incrociandosi con le abitudini alimentari turche durante la lunga occupazione ottomana.Quindi pur trattandosi di un Paese centro-europeo, la cucina e le abitudini alimentari locali si distaccano assai significativamente da quelle dei Paesi confinanti. Questa la premessa per capire che l’Ungheria e’ un mercato “maturo” ed accogliente per i prodotti siciliani.

Nel vasto “network” di ristorazione italiana, la presenza di ristoranti siciliani o chef, pasticceri, gelatai, e’ assai significativa. Altrettanto significativo l’approvvigionamento di materie prime dalla Sicilia.Difficile dimensionare il flusso dei prodotti a causa della individualita’ attraverso cui si sviluppa.Ovvero : ogni operatore si organizza attraverso i suoi canali in maniera “riservata” e difficilmente condividefonti ed informazioni. Piu’ accessibile analizzare la grande distribuzione fortemente presente in Ungheria con le grandi multinazionali (Auchan, Tesco, Cora, Lidl, Spar etc.).

Purtroppo l’Italia è quasi assente e quindi solo occasionalmente i grandi distributori inseriscono prodotti italiani al di fuori dei grandi marchi comunque richiesti dal mercato. Prodotti siciliani, anche i piu’ sofisticati, sono reperibili in alcuni negozi di “nicchia” ma, ovviamente, i volumi sono modesti. 

Nel corso degli anni sono state avviate varie iniziative di promozione tramite l’ICE o su base regionale tramite fiere e convegni ma e’ quasi sempre mancata la continuita’ di presenza ed una solida strategia di lungo periodo.Considerata la moltitudine di piccoli produttori siciliani e’ necessario costituire una “massa critica” e dare corso ad una azione congiunta e coordinata per garantire una presenza significativa e continuativa che e’, a mio modesto avviso, l’unica strada da percorrere per veder crescere l’export siciliano in un Paese pronto ad accoglierlo. Non va dimenticata anche la possibilita’ di poter operare con iniziative non solo puramente commerciali ma anche di collaborazione con produttori locali in partnership (consigliabili per l’inserimento nel tessuto locale, personale, lingua etc.) e/o investimenti “green field”.

Contatta l’ambasciatore per approfondire le tue potenzialità di export in Ungheria.

L’halászlé (dall’ungherese, brodo del pescatore) è un piatto tipico della cucina ungherese: si tratta di una zuppa di pesce condita con paprica. Dall’altro lato troviamo la tipica zuppa di pesce catanese, un classico della nostra cucina di cui esistono moltissime versioni.