Via libera definitiva alla modifica della Costituzione che riconosce l’insularità della Sicilia. Questo significa che ne riconosce gli svantaggi territoriali, con buone prospettive di crescita per il territorio in termini di investimenti. Con 412 voti favorevoli, l’Aula della Camera ha espresso un sì unanime e definitivo alla modifica all’articolo 119 della Costituzione, concernente il riconoscimento delle peculiarità delle Isole e il superamento degli svantaggi derivanti dall’insularità. «Superare gli svantaggi derivanti dall’insularità diventano, da oggi, un impegno preciso per lo Stato, consacrato nella Costituzione. È una vittoria per tutti gli isolani d’Italia», ha dichiarato il presidente della Regione Siciliana, Nello Musumeci, dopo il voto della Camera dei deputati che ha così definito la lunga procedura per la modifica dell’articolo in questione. «Continueremo a lavorare, in sinergia con Bruxelles e Roma, affinché vivere su un’isola non sia più una maledizione o un problema, ma una straordinaria opportunità, in termini di dotazione infrastrutturale, servizi essenziali e qualità della vita».
L’inserimento della insularità in Costituzione, però, non entra immediatamente in vigore. Nella votazione a Montecitorio non è stato infatti raggiunto il quorum dei due terzi previsto dalla “procedura aggravata” propria delle modifiche costituzionali per scongiurarne la sottoponibilità a referendum confermativo nei prossimi tre mesi. Alla Camera il quorum dei due terzi è stato sfiorato: mancavano infatti, dalla lettura dei tabulati messi a disposizione successivamente, solo otto voti. La cosiddetta “procedura aggravata” è prevista dall’articolo 138 della Costituzione. In base a questa norma, “le leggi di revisione della Costituzione e le altre leggi costituzionali sono adottate da ciascuna Camera con due successive deliberazioni a intervallo non minore di tre mesi, e sono approvate a maggioranza assoluta dei componenti di ciascuna Camera nella seconda votazione. Tuttavia si attendono importanti fondi per ridurre gli svantaggi per gli oltre 6 milioni e mezzo d’italiani che risiedono nelle Isole. I 100 milioni di euro già assegnati dalla legge di bilancio 2022, a Sicilia e Sardegna, per la condizione di insularità costituiscono solo il primissimo stadio di quella compensazione economica necessaria per far fronte al divario e agli oneri occulti che gravano su ogni cittadino o impresa di un’isola.