“In tutta Europa stiamo andando verso un aggiornamento tecnologico delle reti fisse di comunicazione, soprattutto per le imprese, che vede una progressiva sostituzione dei collegamenti legacy su rame a favore di collegamenti in banda ultralarga. Vanno tuttavia sciolte alcune ambiguità. Nel giugno del 2021, la Commissione Europea, ha infatti messo a disposizione la quasi totalità (5945-6425 MHz) della banda 6 GHz bassa per il Wi-Fi, mentre non è ad oggi seguita analoga decisione sulla parte alta. Negli Stati del Nord America, per esempio, hanno già deciso di mettere a disposizione del Wi-Fi di nuova generazione l’intera banda a 6 Ghz. Altri Stati dell’area pacifica (in particolare, Australia e Giappone) hanno messo a disposizione la metà bassa (5925 – 6425 MHz) della banda 6 Ghz per il Wi-fi, e stanno ora considerando una analoga scelta anche per la parte alta (6425 – 7125 MHz). Al contrario, la Repubblica Popolare Cinese esclude ad oggi integralmente la possibilità per le tecnologie Wi-Fi di utilizzare la banda 6 GHz che è invece assegnata in modalità licenziata per tecnologie mobili 5G. Anche la Russia risulta oggi allineata con la Cina”.
Lo dichiara in una nota Maurizio Casasco, deputato di Forza Italia e presidente europeo delle PMI, a margine del convegno AIIP “L’Italia al fianco del WiFi di nuova generazione”, aggiunge. “Alla luce di ciò, in termini di sostenibilità energetica, competitività imprenditoriale a livello internazionale nonché in termini di garanzia della privacy, come ha più volte richiamato il Copasir, sono stati individuati alcuni aspetti per rafforzare la sicurezza cibernetica del Paese.
Andrà quindi sostenuto e successivamente garantito un elevato livello di sicurezza al fine di non ripetere gli errori del passato e l’eccessiva esposizione del governo italiano verso un’unica azienda e/o Stato stranieri. Infatti, se da una parte è indubbia la centralità della transizione digitale in questo particolare momento storico, è pur vero che il suo sviluppo debba essere accompagnato da una forte tutela del Sistema paese in raccordo con le principali Amministrazioni interessate (Presidenza del Consiglio, Esteri, Interno e Difesa), continuando inoltre a promuovere attività volte alla messa a sistema delle capacità nazionali in ambito informatico, al fine di individuare, prevenire e contrastare qualsiasi minaccia cibernetica e parallelamente competere con legislazioni e sistemi internazionali. Ritengo che il nostro Governo saprà essere protagonista anche in ambito europeo ed internazionale con una attenta valutazione geopolitica, al fine di arrivare ad una posizione univoca, sostenendo la soluzione che meglio soddisfi l’interesse del tessuto industriale italiano ed europeo nella sua interezza e, in particolare del segmento delle PMI, garantendo il controllo e lo sviluppo della proprietà tecnologica delle reti.” conclude.