Il Governo conferma diversi i bonus e agevolazioni per tutte le donne lavoratrici sia con che senza figli.
Tra le agevolazioni sono previsti bonus per donne lavoratrici con figli disabili, che prevede un importo di 150 euro in presenza di un figlio disabile che salgono a 300 euro per chi ha due figli disabili e fino ad un massimo di 500 euro. Si tratta di un contributo destinato alle madri disoccupate e monoreddito che devono dimostrare che il figlio a carico abbia una disabilità riconosciuta dallo stato superiore al 60 per cento. Questo bonus deve essere richiesto all’Inps e viene corrisposto dallo stesso Istituto Inps ogni mese.
Le donne lavoratrici con figli hanno poi l’opportunità di richiedere un contributo economico al proprio comune di residenza, erogato dall’Inps. Si tratta di una misura pensata per le madri che non hanno ancora maturato abbastanza contributi previdenziali. Tale agevolazione spetta soltanto alle donne single. Inoltre, al momento della presentazione della richiesta, il reddito Isee non può essere superiore a quello dichiarato al momento della nascita del bambino. In ultimo, per accedere all’assegno è necessario presentare domande entro sei mesi dalla nascita del figlio.
Inoltre, è prevista un’altra misura a cui hanno diritto tutte le donne lavoratrici con figli. Prevede un periodo di assenza dal lavoro retribuita per prendersi cura del figlio a carico. Il periodo massimo di astensione dal lavoro previsto è di cinque mesi. La donna lavoratrice con figlio a carico che presenta richiesta e soddisfa i requisiti, ha diritto all’80 per cento della retribuzione che andrà a carico dell’Inps.
Vi è inoltre anche il diritto di poter chiedere un part time alla propria azienda, subito dopo la fine del congedo di maternità. Per quanto invece riguardo l’importo che dovrà anticipare il datore di lavoro, questo verrà a posto successivamente a conguaglio dall’Inps. È inoltre possibile allungare il periodo di assenza giustificato dalla maternità obbligatoria.
Si può infatti successivamente presentare richiesta per la maternità facoltativa. la domanda per questa ulteriore agevolazione deve però essere presentata almeno quindici giorni prima. In questo caso però, la donna lavoratrice non avrà diritto a percepire le stesse somme previste dalla maternità obbligatoria. Questo nuovo periodo di assenza dal lavoro può essere esteso per un massimo di dieci mesi.
Infine, le donne lavoratrici senza figli, ma anche con figli, possono andare in pensione anticipata con opzione donna: si tratta di un sistema che ancora per quest’anno permette di andare in pensione prima a 58 o 59 anni, rispettivamente, alle donne lavoratrici con o senza figli dipendenti (sia pubbliche che private) e alle lavoratrici autonome, con almeno 35 anni di contributi (maturati entro il 31 dicembre 2021), a condizione di calcolare la pensione finale esclusivamente con sistema contributivo, quindi accettando di avere un assegno di pensione inferiore a quello che si riceverebbe maturando i normali requisiti per la pensione di vecchiaia (cioè a 67 anni di età e 20 anni di contributi).