A seguito della riunione odierna con il Commissario Covid, Alberto Firenze, e le altre associazioni datoriali presenti, Confapi Sicilia da voce alle sue aziende deluse.
Il ritardo nella risposta attuativa del protocollo siglato l’8 aprile u.s. da Confapi e Confindustria con la Regione siciliana, arrivata solo oggi dopo una nuova stipula di un protocollo più esteso, ha scemato entusiasmo, motivazione e ratio della disponibilità a realizzare hub vaccinali aziendali nelle aree industriali più rappresentative della regione.
Da un’attenta analisi costi benefici, preso atto che in Sicilia la maggioranza dei lavoratori delle aziende sono vaccinate, non ha più senso costruire nuovi centri vaccinali.
La forma ancora una volta ha prevalso sulla sostanza, o meglio la ricerca di una risposta piu’ accomodante possibile per tutti si è rivelata di fatto utile per nessuno: lavoratori e datori di lavoro soprattutto!
La Convenzione con L’Associazione Italiana Ospedalità Privata (Aiop), tanto decantata per fornire servizi agli imprenditori, si è di fatto rilevata inutilizzabile, considerato che di tutte le strutture associate solo una a Ganzirri ha dato disponibilità per mettersi al servizio delle imprese al Commissario Alberto Firenze. Confapi Sicilia aveva manifestato le sue perplessità fin dall’inizio: bastava che Aiop interpellare le sue associate prima di predisporre la Convenzione per capire la sua inoperatività.
In una logica pragmatica e orientata esclusivamente all’interesse della salute dei lavoratori e dell’economia locale, l’unica proposta, oggi, che Confapi Sicilia ritiene di fare è la previsione di open day per fasce orarie per agevolare la rapida vaccinazione dei lavoratori stagionali presso aziende del settore turistico-alberghiero e in agricoltura impegnati nei prossimi mesi con un sovraccarico di manodopera e di personale giovane e giovanissimo che necessita di essere messo in sicurezza il più presto possibile.
“Recuperare si può, anzi credo sia doveroso per i settori che puntano alla reale ripresa in questa stagione estiva. Eravamo tra le prime Regioni a pensare alla ripresa dell’economia non trascurando la sicurezza e salute dei lavoratori. Speriamo di non rischiare di diventare per l’ennesima volta il fanalino di coda del Paese” – il Presidente Confapi Sicilia, Dhebora Mirabelli.