Unionalimentari: tendenze dei consumi e consumatori nel 2022

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Se il 2022 è stato segnato da eventi critici quali la pandemia, la crisi climatica, la guerra, l’inflazione, quanto tutto questo ha influito sui consumi e sugli stili di vita degli italiani?
Inevitabilmente, in questo anno i consumatori sono tornati fisicamente al supermercato per fare la spesa. Dopo l’impennata registrata nel 2020 e nel 2021 per le restrizioni dovute ai vari lockdown, il 6% in meno di famiglie ha utilizzato i canali digitali per acquistare di persona i propri prodotti rispetto all’anno precedente. Ciononostante, la pandemia ha determinato un cambiamento decisivo e forse irreversibile negli acquisti: se da un lato, infatti, è forte il desiderio di comprare in negozio, di tornare a un contatto umano e a rapporti interpersonali, dall’altro non sono pochi coloro che oramai non riescono più a fare a meno dell’online o di nuove moderne tecnologie. Ed ecco quindi che forse il nuovo vero trend che si è venuto a delineare in questo 2022 sono le modalità miste di acquisto e consumo.
Può essere interessante a questo punto chiedersi, per quali canali di distribuzione opti chi predilige fare acquisti fisici piuttosto che online. È il discount a farla da padrone, scelto dal 22% delle famiglie italiane, mentre inevitabilmente risentono di una forte crisi i negozi tradizionali e le botteghe di quartiere.
Gli italiani, più di molti europei, non sono ancora disposti a rinunciare al buon cibo, cibo che sempre più sembra assumere un ruolo fondamentale, simbolo di benessere e socialità – forse uno dei retaggi positivi lasciatoci dalla pandemia – nonostante il carrello della spesa si sia fatto via via più leggero per riuscire a fronteggiare il carovita. Gli alimenti che non hanno subito riduzioni delle quantità acquistate, nonostante i rincari, sono pasta e uova. In calo, invece, i cibi già pronti, quelli etnici, il pesce e il vino e i prodotti biologici. Si cerca di spendere meno, questo è un dato di fatto diffuso capillarmente, ma non si vuole rinunciare alla qualità e al contempo al controllo delle etichette: sempre più italiani vogliono – giustamente- essere consapevoli della provenienza e origine dei prodotti acquistati.
Ora non resta che scoprire quale sarà la tendenza in questo 2023 alla luce di ulteriori rincari di materie prime e di beni energetici, oltre all’incertezza del panorama geopolitico.