Terminati i lavori dell’Eu-African Sme Summit 2021

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Ha partecipato, per Confapi Sicilia, il Presidente CIFE Valentina Parisi.

“L’obiettivo è aumentare significativamente gli investimenti delle nostre imprese” in Africa, continente “che ha bisogno soprattutto di una miriade di iniziative capaci di diffondere la cultura dell’imprenditorialità”. Così il presidente Cea-Pme e Confapi, Maurizio Casasco, aprendo i lavori dell’Eu-African Sme Summit 2021. “Le piccole e medie imprese – ha spiegato – rappresentano la spina dorsale di moltissime economie europee, così come di quelle africane, perché hanno dimostrato di essere un modello vincente non solo dal punto di vista economico ma anche da quello sociale”.

Molte, ha sottolineato Casasco, le sfide che attendono l’Europa e l’Africa: “Favorire la creazione di lavoro e sviluppo, soprattutto per giovani e donne, all’interno di sistemi economici sostenibili che sappiano guidare digitalizzazione e nuove tecnologie; necessità di investimenti in istruzione, formazione, per produrre una crescita inclusiva e garantire coesione sociale”. “Vogliamo creare ponti – ha detto – che favoriscano lo scambio non solo di merci, ma anche di valori, istruzione, formazione, innovazione e know-how; che sostengano e promuovano la contaminazione di idee e il trasferimento di esperienze. L’ Italia ha rivestito e deve continuare a rivestire un ruolo primario nel rapporto con il continente africano”.

Franceschini: “Cultura sarà elemento di unione”

“Mi piacerebbe che, oltre al programma Erasmus, fosse varato un programma nazionale per studenti tra l’Italia e l’Africa, per aiutare lo scambio delle conoscenze: l’unico strumento che puo’ aiutare a superare le diffidenze, aiutare a trovare obiettivi comuni, vivere i problemi dell’altro Paese come fossero i propri.

Questa prospettiva e’ stata al centro dei lavori del G20 cultura, che s’e’ tenuto lo scorso luglio a Roma, che ha prodotto un documento condiviso e sottoscritto da tutti i Paesi partecipanti”. Lo ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini nel corso del suo intervento al summit che ha preso il via a Roma alla Galleria Nazionale di arte moderna e contemporanea. “Tra Europa e Africa e’ necessario un lavoro che, oltre i rapporti economici e la costruzione di infrastrutture, vada in profondita’, alla radice, che punti alla conoscenza reciproca, agli scambi culturali, in particolare quelli tra i giovani. L’Italia – ha aggiunto – da questo punto di vista riveste un ruolo fondamentale anche grazie alla sua geografia che la pone come una specie di molo naturale nel Mediterraneo. Quello stesso mare che e’ stato ed e’, ancora, un luogo di forti tensioni, di guerre, ma in un tempo ragionevolmente breve diventera’ non un luogo che divide ma un luogo che unisce l’Africa all’Europa”, ha concluso il ministro Franceschini.

Giorgetti: “Serve stimolo a imprenditorialità”

Il ministro dello Sviluppo economico italiano, Giancarlo Giorgetti, in un messaggio video ha evidenziato come “la cooperazione nel settore delle pmi tra Europa e Africa” possa risultare “una carta vincente per consentire a tutto il continente africano di dotarsi di un tessuto produttivo evoluto”. “L’Africa – ha osservato Giorgetti – è un continente con grandi risorse, ricco di materie prime e maestranze. Manca però uno stimolo all’imprenditorialità. Il nostro auspicio, la nostra volontà, è che l’Italia, patria delle piccole e medie imprese, trasferisca anche in Africa questo suo modello, naturalmente attualizzandolo”.

Di Maio, continente partner commerciale di grande rilievo per l’Italia

Per l’Italia il continente africano e’ un partner commerciale di grande rilievo, verso cui le nostre imprese svolgono un ruolo di primo piano, e un’economia africana piu’ solida e una piu’ diffusa e dinamica presenza imprenditoriale in Africa rappresentano un vantaggio anche per il Sistema Italia. Lo ha dichiarato il ministro degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, Luigi Di Maio, intervenendo in chiusura della prima giornata del summit.

“In Africa, come altrove, il settore privato riveste un ruolo fondamentale a favore dello sviluppo sostenibile, perche’ contribuisce a generare crescita economica, occupazione, sviluppo del capitale umano e innovazione. Per questo, la Cooperazione italiana allo sviluppo gia’ da tempo finanzia nel continente progetti che mirano a facilitare l’accesso al credito per le piccole e medie imprese e a introdurre innovative modalita’ di lavoro con il settore privato, con l’obiettivo di rafforzare l’imprenditoria dei Paesi beneficiari. Il mio auspicio e’ che questa edizione del Summit Ue-Africa possa ampliare e rafforzare le prospettive di collaborazione tra le comunita’ d’affari europea e africana, gettando le basi per cogliere insieme le opportunita’ di una ripresa post-pandemia sostenibile e inclusiva”, ha aggiunto.

Sereni: “Africa priorità della politica estera italiana

“L’Africa è tradizionalmente una priorità della politica estera italiana. Grazie alla suo collocazione geografica, l’Italia ha infatti da sempre rappresentato un ponte naturale tra il Continente Africano e l’Europa. Ciò si riflette ancora oggi nella solidità delle relazioni economiche tra l’Italia e i Paesi africani”. A dichiararlo è stata la viceministra Marina Sereni intervenendo al ‘Summit’.

“L’attenzione della politica estera italiana all’Africa è testimoniata dallo spazio riservato al Continente Africano durante l’intero arco della Presidenza italiana del G20 – e, in particolare, nell’ambito della riunione dei Ministri degli Esteri G20 tenutasi lo scorso giugno a Matera”, ha sottolineato. “La medesima attenzione è emersa con evidenza due settimane fa a Roma, nel quadro della Terza Conferenza Italia-Africa, che abbiamo intitolato ‘Incontri con l’Africà, ha aggiunto, ricordando che “ra i caratteri innovativi dell’ultima edizione della Conferenza, abbiamo introdotto la possibilità di organizzare incontri Business to Government (B2G) tra le imprese italiane con interessi nel Continente Africano e i Ministri e Capi Delegazione giunti in rappresentanza dei 54 Paesi Africani”.

Barrese: “Pmi colonna vertebrale dell’export italiano”

Le piccole e medie imprese (Pmi) italiane realizzano il 50 per cento del nostro export e rappresentano per questo un asse trainante nella promozione delle eccellenze dell’Italia. Lo ha detto Stefano Barrese, a capo della divisione Retail & Piccole e medie imprese del settore bancario per Intesa Sanpaolo e che oggi e’ intervenuto al primo giorno del Summit. “Parliamo di un milione di aziende che sono la colonna portante dell’export italiano oltre che un elemento trainante delle nostre eccellenze”, ha detto Barrese, per il quale l’Africa rappresenta un mercato “carico di prospettive positive”, che ha molto da dare “sia sul piano dei temi ambientali che dal punto di vista formativo”. La forza delle piccole e medie imprese italiane, definite da Barrese “un asse portante della nostra politica industriale”, e’ ben rappresentata dai 100 miliardi di fatturato realizzati, cifra che secondo le stime dovrebbe arrivare il prossimo anno “ben oltre i 120 miliardi”. In questo settore, ha aggiunto Barrese, Intesa San Paolo lavora su quelle che ritiene le principali necessita’ di queste realta’ imprenditoriali: fra queste l’assegnazione dei prestiti e la mobilitazione di liquidita’, ma anche lo “scouting” per accompagnare le aziende ad individuare all’estero i giusti alleati industriali, ed infine l’aspetto formativo, elemento ugualmente da valorizzare per costruire storie imprenditoriali di successo. Al momento la divisione di Barrese lavora in modo diretto con 40 Paesi internazionali e puo’ contare su una presenza indiretta in circa il doppio.

Inserire a fine notizia “Fonte: La Repubblica”