Dai numeri analizzati dall’Inps è emerso che solo in Sicilia, nel decennio 2013-2023, sono morte oltre ottocento persone sul luogo di lavoro. Ne dà notizia una nota dell’Istituto.
“Non si può più consentire che il lavoro sia connotato dall’aggettivo mortale – dice la presidente del Comitato regionale Inps Sicilia Valeria Tranchina -. Quella di Casteldaccia è l’ennesima tragedia che andava certamente evitata”.
Le organizzazioni sindacali e le associazioni imprenditoriali componenti il Comitato regionale Inps hanno approvato un documento, nel quale sostengono alcune proposte: conferire centralità ai contratti a tempo indeterminato, rafforzando la lotta al lavoro precario; estendere il cosiddetto DURC congruo, già in vigore nel settore dell’edilizia, a tutti gli altri settori, stabilendo un adeguato rapporto tra l’opera da realizzare e numero di addetti a essa destinata.
E ancora introdurre il sistema della classificazione delle imprese e della patente a punti coinvolgendo nelle eventuali sanzioni, in caso di morte e/o infortunio grave non solo l’azienda da cui dipende il lavoratore ma anche l’azienda appaltante; rendere obbligatorio il caricamento dei dati riguardanti i mancati incidenti nella piattaforma “Near Miss” gestita da Inail; ridurre la formazione e-learning ed incentivare quella in presenza, rafforzare l’attività di verifica rispetto all’effettiva fruizione della formazione e addestramento obbligatori e sulla conformità degli enti erogatori.
E infine: adeguare la pianta organica degli ispettori del lavoro in Sicilia; prevedere l’obbligo formativo per i datori di lavoro da assolvere prima dell’avvio delle attività d’impresa; favorire la piena condivisione delle banche dati e dare piena funzionalità al Sistema informativo nazionale per la prevenzione; finanziare progetti ex-curriculari presso le scuole di ogni ordine e grado sulla prevenzione e la sicurezza sul lavoro; consentire alle aziende di piccole dimensioni di suggerire modelli organizzativi aziendali riguardanti la salute e la sicurezza sul lavoro.