Nel distretto dell’Etna Valley operano già importanti società multinazionali dell’elettronica e dei semiconduttori, e il Governo è intenzionato a schiacciare l’acceleratore per la trasformazione dell’area, investendo sul settore e cercando di incentivare gli investimenti dei privati. L’idea dell’Esecutivo è quella di avere uno “Stato stratega” che possa far crescere i campioni europei che vogliono diventare campioni internazionali. Nell’Etna Valley, in Sicilia, si sta sviluppando quello che potrebbe diventare il più grande polo di sviluppo per il carburo di silicio a livello continentale e un “modello a livello globale”.
E se la scommessa del Governo prevede un futuro roseo per Catania e per tutta la Sicilia, sull’isola incombe invece lo spettro della recessione. La regione ha subito un calo del Pil dello 0,3%, con un ribaltamento di quanto previsto a luglio 2022, quando era prevista una crescita del 2,6%. I dati allarmanti sono emersi dalla nota di aggiornamento al Documento di economia e finanza regionale del triennio 2023-2025 approvata dalla Giunta e ora trasmessa all’Assemblea siciliana. La recessione prevista rappresenta il riflesso dell’indebolimento dell’attività economica, principalmente attribuibile ai minori consumi da parte delle famiglie e alla riduzione degli investimenti delle imprese in macchinari e attrezzature, a causa dell’impatto dell’inflazione sul reddito disponibile e della maggiore incertezza nelle aspettative. Puntare sempre di più sulla Etna Valley non solo servirà a far rinascere l’economia siciliana, ma anche a rilanciare il ruolo dell’Italia nella produzione di semiconduttori, rendendo l’Europa indipendente dall’Asia.