La Nuova Sabatini, contributi a piccole e medie imprese

Al momento stai visualizzando La Nuova Sabatini, contributi a piccole e medie imprese
  • Tempo di lettura:3 minuti di lettura

La Nuova Sabatini è una misura introdotta lo scorso anno dal Ministero dello Sviluppo Economico per sostenere piccole e medie imprese per acquistare o prendere in leasing macchinari, impianti, beni strumentali ad uso produttivo, ma anche software e tecnologie digitali.

Il fondo è stato rifinanziato con 420 milioni di euro, dopo i primi 425 milioni stanziati dal decreto Sostegni bis e i successivi 300 milioni previsti dalla legge di assestamento di bilancio del 2021.

La Legge di Bilancio 2022 ha rifinanziato il fondo con 240 milioni di euro per il 2022 e il 2023, 120 milioni di euro per il triennio 2024-2026 e 60 milioni di euro per il 2027.

I beni acquisiti devono essere nuovi e riferiti alle immobilizzazioni materiali per “impianti e macchinari”, “attrezzature industriali e commerciali” e “altri beni”. Non sono ammissibili in alcun modo le spese relative a terreni e fabbricati, a beni usati o rigenerati o riferibili a “immobilizzazioni in corso e acconti”.

L’aiuto è erogato dal Ministero alle PMI beneficiarie in un’unica soluzione solamente nel caso di importi non superiori a 200.000 euro e spetta alle micro, piccole e medie imprese che sono nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non si trovano in condizioni tali da risultare imprese in difficoltà, sono residenti in Italia o in un Paese estero purché provvedano all’apertura di una sola sede operativa in Italia entro il termine previsto per l’ultimazione dell’investimento, sono regolarmente costituite e iscritte nel Registro delle imprese e non rientrano tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti considerati illegali o incompatibili dalla Commissione Europea.

La procedura per ricevere gli aiuti della Nuova Sabatini prevede l’invio da parte della PMI interessata della richiesta di finanziamento e della domanda di accesso al contributo ministeriale, attestando il possesso dei requisiti e l’aderenza degli investimenti alle previsioni di legge.

Una volta verificato il possesso o meno dei requisiti, l’intermediario finanziario può decidere di concedere il finanziamento alla PMI, adottando la relativa delibera e trasmettendola al MiSE (insieme alla documentazione inviata dalla stessa PMI in fase di presentazione della domanda).

A questo punto il MiSE provvederà a concedere il contributo tramite provvedimento contenente l’indicazione dell’ammontare degli investimenti ammissibili, delle agevolazioni e del relativo piano di erogazione, oltra agli obblighi e agli impegni a carico dell’impresa beneficiaria.

L’intermediario finanziario, infine, stipulerà il contratto di finanziamento con la PMI ed erogherà il finanziamento in un’unica soluzione o, nel caso di leasing finanziario, entro 30 giorni dalla data di consegna del bene.