Il Consiglio dei Ministri, nell’approvare a inizio maggio il Decreto Energia e Investimenti, ha attivato un bando per l’investimento 2.2 “Parco Agrisolare”. In ballo ci sono i 1,5 miliardi di euro con l’obiettivo di introdurre misure per potenziare la produzione di energia rinnovabile per il settore agricolo e per semplificare i procedimenti di autorizzazione per ammodernare le linee elettriche esistenti.
Per avere una visione chiara delle PMI in Italia, a partire dal patrimonio informativo proprietario, CRIF, azienda globale specializzata in sistemi di informazioni creditizie e di business information, analytics, servizi di outsourcing e processing nonché avanzate soluzioni in ambito digitale per lo sviluppo del business e l’open banking, ha analizzato la totalità delle oltre 5 milioni di imprese attive con la suite di indicatori ‘PNRR-Index’. Si tratta della nuova generazione di indicatori sviluppati da CRIF, che – valorizzando il proprio ecosistema di dati, know-how e piattaforme digitali – valutano l’eleggibilità delle imprese per i singoli investimenti PNRR.
Tra le regioni del Sud si menzionano la Sicilia (4,4%) e la Puglia (3,8%).
Target primario dell’iniziativa “Parco Agrisolare” sono le imprese agricole ma nell’analisi CRIF ha effettuato un ulteriore focus specifico sulle imprese produttrici di impianti ed energia elettrica, in quanto beneficiari indiretti, in quanto ad esempio potenziali fornitori delle imprese agricole stesse per la realizzazione dei progetti.
L’approfondimento evidenzia che sono 6.489 le imprese italiane produttrici di impianti ed energia elettrica pienamente rispondenti con l’investimento “Parco Agrisolare”.
In questo caso le regioni maggiormente rappresentate sono la Lombardia (con il 15,2% del totale), il Piemonte (14,3%) e il Veneto (10,4%) mentre nel Sud Italia emergono Sicilia (6,2%) e Puglia (5,4%).