Il piano del Ministero del Made in Italy per dare slancio alle imprese

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Il made in Italy piace perché è fatto di cose belle e cose buone. Lo dicevo fin da quando me ne sono cominciato a occupare come ministro del Commercio con l’estero vent’anni fa. Oggi aggiungerei un’altra qualità, piace perché è sostenibile. I consumatori sono più consapevoli e in particolare quelli che acquistano prodotti italiani chiedono qualità”. Meno plastica e più cuoio? “Non solo: più diritti, più rispetto delle regole sul lavoro, elevati standard sociali e ambientali” spiega il Ministro delle Imprese e del Made in Italy.

“Ho scelto le imprese perché sono loro le protagoniste, sono loro che creano ricchezza, lo sviluppo è il contesto, il risultato. E il made in Italy, perché è il terzo marchio più conosciuto al mondo dopo la Coca-Cola e la Visa”.