Esperta di Appalti, dal 2010 collabora con l’Istituto Etico per l’Osservazione e la Promozione degli Appalti.
Il mercato Russo
La Federazione Russa ha avviato un programma di sostituzione delle importazioni, volto allo sviluppo e all’ammodernamento dell’industria nazionale in numerosi settori, in particolare agroalimentare, meccanico e manifatturiero. Il piano alloca ingenti risorse finanziarie attraverso prestiti agevolati alle imprese di diritto russo – anche controllate da soggetti esteri – che aprono stabilimenti produttivi nei settori sopraddetti. In ragione del carattere strutturale e dell’ampia portata del Piano, le imprese italiane intenzionate a operare in Russia devono adeguare la propria strategia al nuovo quadro politico-economico. Il nostro sistema produttivo potrebbe contribuire al processo di diversificazione dell’economia russa e allo sviluppo di un’industria leggera moderna che permetta di rilanciare produzioni locali attraverso un eventuale trasferimento di tecnologia e know-how realizzabile con la conclusione di accordi di cooperazione industriale e la creazione di società miste. La Federazione sta inoltre offrendo alle società straniere che intendono delocalizzare una tassazione azzerata se l’investimento produttivo è realizzato per non più di dieci anni in una delle c.d. zone speciali (ZES).
Perché esportare in Russia
Il mercato russo presenta interessanti opportunità in tutti i settori della meccanica, che richiedono interventi di rinnovamento e di aggiornamento tecnologico per dare seguito ai programmi federali di sviluppo dell’industria manifatturiera nazionale. All’interno del comparto si evidenziano buone prospettive, soprattutto a livello regionale, per le forniture di tecnologia alle industrie della trasformazione alimentare e della lavorazione del legno (arredi e complementi per l’edilizia); si conferma inoltre la vitalità dei settori metalmeccanico, petrolchimico e nella produzione di articoli e materiali in plastica e gomma. Si va consolidando infine la quota dei fornitori di gruppi industriali italiani con insediamenti produttivi propri in Russia.
L’andamento positivo del mercato dei mobili e dei complementi d’arredo in Russia si accompagna alla crescita dell’edilizia e all’incremento dei redditi reali di fasce via via più ampie della popolazione, favorito da un ricorso più in largo che in passato al credito al consumo. Si è così formato un “mercato di massa” che copre già oggi il 40% della popolazione. La domanda russa di mobili e altri articoli d’arredamento si rivolge prevalentemente all’estero; l’industria locale, pur in crescita, non riesce infatti a soddisfare per quantità e qualità le richieste del mercato, limitandosi in molti casi alla produzione di articoli finiti con utilizzo di semilavorati e componenti d’importazione.
Un ruolo essenziale nella diffusione dell’immagine e dei prodotti del Made in Italy è quello della ristorazione italiana, sempre più diffusa in Russia, soprattutto nelle grandi città (Mosca, San Pietroburgo, Ekaterinburg). Oltre a Mosca, che costituisce il 40% del mercato alimentare russo, una crescente domanda si registra anche dalle altre grandi città della Russia (Nizhnij Novgorod, Samara, Kazan’, Rostov-sul-Don, Novosibirsk). I principali canali di distribuzione dei prodotti alimentari sono le grandi catene al dettaglio che operano nei centri urbani, e i cosiddetti ‘produkty’, negozi di generi alimentari e di prima necessità, residuo distributivo dell’era sovietica ma privatizzati e diffusi in modo capillare su tutto il territorio. I prodotti italiani sono presenti quasi esclusivamente nel primo canale, ma si stanno diffondendo anche nel secondo.
Quello russo rimane il più importante mercato di sbocco per il settore abbigliamento del nostro Paese fuori dall’Unione Europea: con 788 milioni di euro di esportazioni (dati delle Dogane russe), l’Italia si è posizionata nel 2015 al secondo posto (dopo la Cina, ma prima di Francia, Turchia e Germania) come fornitore di abbigliamento e accessori moda in Russia. Le esportazioni italiane verso la Federazione nel settore moda hanno registrato tottavia un forte trend negativo, diminuendo del 17,4% rispetto ai dodici mesi precedenti (in un decremento complessivo dell’export italiano del 17,4%). Tuttavia, i dati relativi al primo semestre del 2016 mostrano una decisa ripresa nell’export (+13,3%).
L’ambasciatore Confapi Sicilia in Russia
Marco Marchese è Direttore del Bureau per le relazioni economico-culturali con l’Italia “SCDK” presso Commissione Cultura e Massmedia del Parlamento della Città di Mosca, con una specializzazione nell’attività di progettazione di Joint Venture con i Paesi della Federazione Russa.
Con un’esperienza legata al profilo legale internazionale, si è occupato anche della promozione di attività ad alto contenuto tecnologico e innovativo per conto del Parco Scientifico e Tecnologico di Catania. E’ Presidente anche dell’ Associazione per le relazioni Sicilia-Russia, con la quale da anni organizza eventi per la promozione delle culture siciliana e russa e coltiva attività di networking e di joint venture produttive.