Esporta in Olanda con l’ambasciatrice per i Paesi Bassi.

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Esperta di Appalti, dal 2010 collabora con l’Istituto Etico per l’Osservazione e la  Promozione degli Appalti.

Il mercato di Olanda e Paesi Bassi

Con un reddito procapite di $53.600 (PPP), ben oltre il 30% in più rispetto alla media Europea ($ 40.900), l’Olanda è uno dei paesi a più altro reddito procapite al mondo.

L’Italia è stabilmente inserita fra i primi dieci partner commerciali dei Paesi Bassi, essendo stata nel 2018 il sesto mercato di destinazione delle esportazioni olandesi ed il nono mercato di provenienza delle importazioni.

Nel 2018, secondo l’istituto di statistica olandese, l’interscambio di beni tra i due Paesi è stato pari a 31,02 miliardi di euro, di cui 20,23 miliardi di importazioni dai Paesi Bassi (+7% rispetto al 2017) e 10,78 miliardi di esportazioni italiane (+10%), con un incremento dell’interscambio complessivo del 7,6% rispetto al 2017.

Perché esportare in Olanda

Il settore agroalimentare è uno dei più grandi settori nei Paesi Bassi. L’intera catena, che conta 641.000 lavoratori, fornisce un valore aggiunto di 45 miliardi di euro. Il Governo sostiene fortemente il settore che rientra nei cosiddetti 9 settori prioritari (“Top Sectors”) della programmazione della politica industriale. Secondo i rapporti sul settore pubblicati dal CBS (Ente olandese di Statistica), nel 2016 le aziende attive nella produzione primaria erano 55.681 con 142.000 lavoratori. Si tratta soprattutto di piccole aziende agricole, la cui produzione nel 2016 si attestava sui 26 miliardi di euro.

Il settore biologico, in particolare, ha mostrato una crescita costante, con un numero di oltre 1.800 produttori primari e oltre 1.750 aziende per la lavorazione. In totale, il settore ha una forza lavorativa di oltre 100.000 persone. Gli ultimi dati statistici annuali (CBS, agosto 2016) indicano una produzione agricola biologica base di 573 milioni di euro, con un valore aggiunto di 173 milioni di euro. Gli ultimi dati ufficiali disponibili (Monitor Duurzaam Voedsel) indicano che la categoria alimentare di tipo sostenibile ed equo-solidale ammonta all’8% del totale dei consumi alimentari all’interno dei Paesi Bassi, per un totale di 3 miliardi di euro. All’interno di questa categoria, i prodotti con certificazione biologica rappresentano il 4,3% del totale dei consumi alimentari nei Paesi Bassi, con un fatturato totale di 1,27 miliardi di euro.

Il private label nel mondo del vino è in forte aumento: è passato infatti dal 25% al 50% dei volumi dal 2013 al 2014. Il fenomeno riguarda soprattutto i vini economici ma, in misura minore, anche i vini di fascia alta. La quota di mercato della GDO nel mondo del vino è destinata a aumentare ulteriormente nei prossimi anni.

Con la crisi economica degli ultimi anni si è assistito ad un aumento dei consumi domestici di vino, a discapito dei consumi nella ristorazione. Questo ha provocato anche un leggero aumento della qualità dei vini consumati, visti i prezzi più abbordabili nella grande distribuzione. Il mercato è segmentato in due fasce: una fascia di grandi volumi e prezzo basso, dove i supermercati detengono il 75% del mercato, il prezzo alla bottiglia è inferiore ai 3€ e vi è una larga diffusione del vino sfuso; ed una fascia di prezzi elevati e bassi volumi, dove prevalgono i prodotti di nicchia, le piccole produzioni e le novità. Quest’ultimo settore è suddiviso tra HoReCa (circa il 15% del mercato, per un prezzo medio alla bottiglia di circa 20€) e i distributori specializzati (circa il 10% del mercato e un prezzo medio alla bottiglia 6€)

Il mercato online vale circa il 3% del mercato, e interessa soprattutto i vini di pregio.

Il settore chimico è favorito sia dalla disponibilità delle materie prime necessarie sia da un ottimo sistema di trasporto multimodale che si serve di navi, autocarri, treni, oleodotti e gasdotti. In base ai dati dell’Associazione olandese di categoria, VNCI, attualmente disponibili (aprile 2016), nel 2014 il turnover netto del settore ha registrato un ammontare totale di circa 56 miliardi di euro (49 mld se si escludono i prodotti farmaceutici). Questo risultato significa un calo del 2% rispetto all’anno precedente. La diminuzione dei livelli è da attribuire ad un abbassamento dei prezzi, accompagnato da un calo della produzione, che si è fermato ai livelli del 2010. Il comparto ha impiegato nel 2014 circa 57.000 dipendenti (13.000 nell’industria farmaceutica), di cui un terzo personale specializzato.

L’ambasciatrice Confapi Sicilia in Olanda

Anna Maria Leo è una professionista esperta del mondo degli appalti e in particolare delle relazioni tra l’industria privata e la pubblica amministrazione.

Nel corso della sua esperienza professionale ha ricoperto ruoli di prestigio nelle amministrazioni regionali. 

Dal 2010 collabora con l’Istituto Etico per l’Osservazione e la  Promozione degli Appalti, che si occupa di fornire strumenti di supporto e consulenza per il pubblico e il privato.