L’intero sistema della piccola e media industria privata, rappresentata da Confapi, si accinge ad affrontare una ripresa autunnale piena di incognite che rischiano di mettere a terra intere strutture produttive nazionali. Lo si legge in una nota della Confapi sul caro energia nella quale si sottolinea che “molte imprese, finora competitive e di successo, rischiano la chiusura con conseguenti perdita di posti di lavoro e quote di mercato o, nella migliore delle ipotesi, di finire preda di investitori/speculazioni internazionali”.. Confapi, le sue imprese e i suoi imprenditori, si legge, “chiedono con forza al Governo e a tutte le forze politiche di varare immediatamente misure di emergenza. Allo stesso tempo di agire a livello europeo per una sorta di Pnrr continentale sull’energia che abbia obiettivi immediati anche a medio termine. Quelli prioritari devono essere rivolti a sostenere le imprese tutte (energivore e non ) a fronte del caro bollette. Ma anche a fornire linee guida dettagliate sulle modalita’ e attuazione di eventuali razionamenti. Gli obiettivi di medio termine devono comprendere la realizzazione di infrastrutture energetiche, gassificatori, gasdotti e quant’altro riesca ad ampliare l’offerta energetica nazionale. Sappiamo infatti che oltre a fattori endogeni, come quello della guerra in Ucraina, delle sanzioni e delle contro sanzioni, l’Italia in particolare si porta dietro un’eredita’ pesante di mancate politiche energetiche strategiche”. “Sono altresi’ necessari provvedimenti – conclude la nota – che consentano alle imprese di poter rateizzare le bollette energetiche anche nell’ultimo trimestre del 2022, prevedendo l’obbligo dei fornitori di concedere la rateizzazione
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