Approvato in via definitiva, il Decreto prevede il taglio degli oneri fiscali e procedure accelerate per la ricostruzione privata
Il Decreto Sisma (decreto-legge 24 ottobre 2019, n. 123 recante “Disposizioni urgenti per l’accelerazione e il completamento delle ricostruzioni in corso nei territori colpiti da eventi sismici”) è stato ufficialmente convertito in legge dal Senato nel pomeriggio di mercoledì 11 dicembre.
Tra le principali disposizioni previste:
- la proroga fino al 31 dicembre 2020 dello stato d’emergenza;
- la riduzione del 60% degli importi da restituire in relazione alla c.d. “busta paga pesante”, ovvero il taglio degli oneri fiscali, previdenziali e assistenziali che erano stati sospesi dall’agosto del 2016 a tutto il 2017 e che non dovranno più essere restituiti in misura integrale ma limitata al 40%;
- per la ricostruzione privata, una procedura accelerata per l’avvio dei lavori basata sulla semplice certificazione redatta dai professionisti. Il controllo non verrà realizzato più a monte sul 100% dei richiedenti, come avviene oggi, ma solo a campione sul 20%;
- anticipazioni ai tecnici e ai professionisti del 50% dei loro onorari alla presentazione del progetto, con la previsione che per tali anticipazioni non possa essere richiesta alcuna garanzia;
- per la ricostruzione degli edifici pubblici, l’attribuzione della priorità agli edifici scolastici che, se siti nel centro storico, dovranno essere ricostruiti nel luogo nel quale si trovavano, salvo impedimenti oggettivi;
- per favorire lo smaltimento delle macerie, l’obbligo di aggiornamento da parte delle Regioni del piano per la gestione delle macerie e dei rifiuti, da effettuarsi entro il 31 dicembre 2019, al fine di individuare nuovi siti di stoccaggio temporaneo.