“Gli sviluppi degli ultimi due-tre anni in materia di informativa sulla sostenibilità rappresentano un cambiamento molto significativo nel campo della rendicontazione dell’attività aziendale, al punto da poter affermare di essere di fronte a una rivoluzione epocale del settore”.
Queste le parole contenute nel Policy brief ASviS “La rendicontazione di sostenibilità nel contesto europeo e italiano: una rivoluzione in atto”, curato dalla Fondazione organismo italiano di business reporting (Oibr) con il contributo del Gruppo di lavoro “Finanza per lo sviluppo sostenibile” dell’Alleanza, lanciato l’8 febbraio in occasione del seminario ASviS “Il Regolamento Tassonomia e i nuovi criteri di vaglio tecnico: l’impatto sui settori dell’economia italiana”.
Un documento nato con l’obiettivo di fornire un’analisi sintetica del complesso quadro europeo, extra-europeo e italiano rispetto all’evoluzione delle normative sul reporting di sostenibilità, per avanzare proposte e raccomandazioni alle istituzioni del nostro Paese.
Il Policy brief ASviS propone alle istituzioni italiane di accelerare l’adozione delle direttive europee sulla rendicontazione di sostenibilità, definendo tempi e modi di coinvolgimento nel processo decisionale degli stakeholder e della società civile, calibrare il sistema di revisione/assurance delle informazioni di sostenibilità, nonché i soggetti autorizzati a svolgere questa funzione, creando ad esempio un nuovo registro di revisori dedicato, cui si acceda dopo una formazione apposita e con specifici esami, sostenere le imprese, specialmente le Pmi, nel processo di transizione informativa istituendo, ad esempio, crediti d’imposta calibrati sui costi relativi alla rendicontazione, rafforzare i processi di formazione a tutti i livelli delle figure aziendali e professionali coinvolte attraverso incentivi e crediti d’imposta mirati, per permettere la frequenza di corsi qualificati, favorire il flusso di dati Esg dalle imprese al sistema bancario e finanziario, aumentando trasparenza e scambio attraverso strumenti come le data room condivise, agevolare la finanza a impatto tramite il miglioramento della qualità delle informazioni di sostenibilità, inserendo un riferimento a questo aspetto nel testo di recepimento della direttiva Csrd, potenziare la digitalizzazione dell’informazione nonché la qualità e la comparabilità dei ratings/scoring Esg a livello europeo e internazionale, contribuire nel modo più vasto e qualificato possibile ai processi europei e internazionali di standardizzazione della rendicontazione di sostenibilità e favorire una partecipazione più ampia e sistematica della società civile agli organismi preposti e al dibattito con riguardo all’informazione di sostenibilità.
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