Sono previsti, tramite il Decreto Sostegni bis, contributi a fondo perduto fino a 100.000 euro per le imprese conciarie. il testo congiunto del Ministero dello Sviluppo Economico e dell’Economia e delle Finanze è stato firmato lo scorso 30 dicembre ed è alla Corte dei Conti per la registrazione.
Le attività devono essere realizzate presso la sede ubicata in Italia indicata nella domanda di agevolazione e comunque nell’ambito territoriale e funzionale del distretto conciario di appartenenza e devono essere avviate dopo la data di presentazione della domanda ed entro 18 mesi dalla data del provvedimento di concessione.
I contributi possono essere richiesti per la realizzazione di progetti in grado di accrescere la competitività delle imprese beneficiarie e di avere effetti positivi su tutto il distretto conciario di appartenenza basati su investimenti ad alto contenuto di innovazione e sostenibilità, comprese attività di ricerca industriale o sviluppo sperimentale che però non possono essere preponderanti.
Si ha diritto ai contributi a fondo perduto destinati alle imprese conciarie per i progetti, da 50.000 a 500.000 euro, capaci di garantire una sostenibilità ambientale e finalizzati al raggiungimento dei seguenti obiettivi:
- l’introduzione, nell’attività dell’impresa proponente, di innovazioni di prodotto o processo per:
- l’ampliamento della gamma dei prodotti e/o servizi o loro significativa ridefinizione tecnologica in senso innovativo;
- l’introduzione di contenuti e processi digitali;
- la minimizzazione degli impatti ambientali dei processi produttivi secondo principi di ecosostenibilità ed economia circolare;
- la creazione o il consolidamento di strumenti di condivisione e integrazione di attività, conoscenze e competenze relative alla filiera del settore conciario per favorire l’innovazione e l’internazionalizzazione delle imprese del settore conciario.
Le agevolazioni consistono nell’erogazione di contributi a fondo perduto pari al 50 per cento delle spese ammissibili.
La richiesta di accesso alle agevolazioni può arrivare anche dall’intero distretto conciario che deve, però, prevedere più progetti coordinati finalizzati ad ottenere effettivi vantaggi competitivi, anche secondo una logica di filiera.
Le imprese conciarie interessate dovranno presentare in via telematica un’apposita domanda ad Invitalia secondo le istruzioni che arriveranno sempre dal MISE.
Le imprese devono avere i seguenti requisiti:
- essere regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese;
- avere sede legale o operativa sul territorio nazionale e, comunque, operare nell’ambito territoriale e funzionale del distretto conciario di appartenenza, secondo quanto previsto nella determinazione regionale di riconoscimento dello stesso distretto;
- non avere beneficiato del contributo per il settore moda previsto dalla Legge di Bilancio 2021;
- trovarsi nel pieno e libero esercizio dei propri diritti, non essere in liquidazione volontaria e non essere sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie;
- non essere già in difficoltà al 31 dicembre 2019, condizione che non si applica alle microimprese e piccole imprese, a patto che si rispetto quando stabilito nel punto precedente e che le imprese interessate non abbiano ricevuto aiuti per il salvataggio o aiuti per la ristrutturazione;
- non rientrare tra i soggetti che hanno ricevuto e, successivamente, non rimborsato o depositato in un conto bloccato, gli aiuti individuati quali illegali o incompatibili dalla Commissione europea;
- aver restituito somme dovute a seguito di provvedimenti di revoca di agevolazioni concesse dal Ministero;
- essere in regola con obblighi contributivi.
Per i dettagli sulle richieste sarà necessario seguire le istruzioni in arrivo, nel frattempo il testo del decreto MISE anticipa la documentazione utile per procedere con la domanda ad Invitalia.
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