Appalti pubblici, la parità di genere è rimandata

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È stato dichiarato inammissibile l’emendamento del governo al decreto sul rafforzamento della pubblica amministrazione che mirava a promuovere la parità di genere nel settore degli appalti pubblici

Il problema delle quote di genere si sta ponendo in maniera rilevante nei bandi di gara finanziati dal Pnrr: una ricerca di Period Think tank sui dati aperti pubblicati da Openpolis ha rilevato che il 96% non prevede misure premiali per la parità di genere e il 68% non dispone obblighi per una quota di occupazione femminile o giovanile. Nell’ambito dei bandi pubblici finanziati con le risorse del Recovery, il decreto legge 77/2021 ha introdotto il cosiddetto gender procurement, cioè norme per favorire l’inclusione lavorativa delle donne, dei giovani di età inferiore a 36 anni e delle persone con disabilità. Tra cui l’obbligo di assicurare che almeno il 30% delle assunzioni necessarie alla realizzazione dei progetti finanziati dal Pnrr sia destinato a donne e il 30% ai giovani e persone con disabilità. Le linee guida, pubblicate a dicembre, hanno però aperto la strada a numerose possibilità di deroga.