Il 19 gennaio 2022 si è tenuta la riunione al Mise per affrontare gli effetti sulle PMI dei rincari.
È emerso che il 2021 si è chiuso all’insegna dei forti rialzi dei beni energetici. In particolare, il TTF, il contratto di riferimento per il mercato europeo del gas naturale, ha segnato un aumento del 267% che, se sommato a quello riportato nel 2020, si traduce in un’impennata di +483%.
L’aumento delle richieste di gas naturale non ha fatto altro che aumentare la dipendenza del mercato europeo nei confronti della Russia le cui forniture, anziché aumentare, hanno assistito a una riduzione del 22% rispetto al 2020.
Oltre all’aumento dei prezzi dell’elettricità, la seconda conseguenza del rally del prezzo del gas naturale riguarda il prezzo dei certificati di emissione di CO2 che, sempre a dicembre, ha raggiunto il livello record di €90/t in ragione sia dell’aumento dei consumi di carbone sia delle scommesse rialziste da parte dei fondi finanziari, dopo la presentazione nel luglio scorso del piano sul clima UE incentrato sullo spingere al rialzo il prezzo del carbonio al fine di aumentare l’attrattività delle fonti rinnovabili, come l’idrogeno.
Secondo un’indagine appena realizzata da Confapi, il costo dell’energia elettrica incide sul fatturato tra 5 e 10 punti percentuali per il 29% delle aziende interpellate, mentre per il 25,8% l’incidenza varia tra l’11% e il 30%.
Delle aziende intervistate infatti il 54,8% vanta contratti a prezzo variabile a fronte del 45,2% protetto da prezzo fisso. Nell’insieme, la maggioranza delle PMI che vantano oggi un contratto a prezzo fisso si troverà a rinegoziare i contratti di fornitura tra il secondo e il quarto trimestre 2022.
Al fine di ridurre la dipendenza energetica dall’estero, e in particolare dalla Russia, Confapi propone una riforma del sistema di pricing del mercato elettrico. Il prezzo dell’energia deve tornare ad essere collegato al costo di generazione. Inoltre, Confapi propone si aumentare/stipulare accordi di fornitura di lungo termine con Russia, Algeria, Libia ed Egitto, di sviluppare dei gassificatori esistenti e di costruirne almeno due nuovi al fine di assorbire l’aumento previsto dell’export di GNL dagli Usa.
Inoltre, si propone di aumentare la capacità di produzione italiana per accrescere l’indipendenza energetica del Paese, e di sviluppare la tecnologia nucleare di quarta generazione.
Per ulteriori informazioni, è possibile leggere il documento presentato da Confapi al tavolo convocato dal Ministro dello Sviluppo economico, Giancarlo Giorgetti. Clicca qui