Nella giornata del 10 marzo, si è svolta l’11ª Commissione lavoro e previdenza sociale del Senato, alla quale ha partecipato il presidente del Gruppo Giovani imprenditori di Confapi, Luca Adinolfi.
I lavori della Commissione erano finalizzati a conoscere ed approfondire i canali di ingresso nel mondo del lavoro e la formazione professionale dei giovani. Secondo Confapi, la difficoltà di accesso dei giovani nel mondo del lavoro è un fenomeno che caratterizza ormai gran parte delle economie mondiali. L’Italia però è particolarmente colpita, tanto da essere al terzo posto in Europa per tasso di disoccupazione giovanile (28%), dietro a Grecia e Spagna. Esiste purtroppo un divario crescente tra le competenze possedute dai giovani in uscita dalle scuole e quelle effettivamente richieste dalle imprese che lamentano la mancanza la mancanza di figure fondamentali come operai specializzati e tecnici. Un problema che impatta anche sul ricambio generazionale delle aziende.
Su questo tema è fondamentale che il sistema scolastico diventi più funzionale, fornendo ai giovani le giuste competenze professionali. L’apprendistato rientra sicuramente tra gli strumenti utili a questo scopo, in particolare l’apprendistato professionalizzante, ampiamente utilizzato dalle nostre imprese.
Confapi ha sottoscritto negli anni appositi accordi interconfederali con Cgil, Cisl, Uil al fine di facilitare l’attivazione di percorsi virtuosi. Purtroppo però la riforma dell’apprendistato introdotta con il Jobs Act non ha funzionato. Secondo Confapi ci sarebbe bisogno di introdurre alcune novità in tal senso: consentire agli studenti di entrare subito a far parte del mondo del lavoro; impiegare lavoratori “anziani” con alti profili quali tutor da affiancare ai giovani; ridurre gli adempimenti burocratici connessi alla formazione extra aziendale. In questo i nostri Enti bilaterali possono sicuramente rivestire un ruolo fondamentale. In virtù dell’esperienza vissuta con la pandemia, che ha messo in grave difficoltà l’apprendistato per l’impossibilità di svolgere le prestazioni in azienda, sarà necessario in futuro rafforzare la digitalizzazione dell’offerta formativa. Vanno però semplificate le complesse procedure di attivazione, che rappresentano ancora oggi un grande ostacolo per le Pmi, magari digitalizzando interamente la procedura attraverso un portale gestito da un’unica autorità pubblica. Si potrebbe poi prevedere uno sgravio contributivo proporzionale alla permanenza dell’apprendista in azienda e un bonus aggiuntivo per il datore in caso di stabilizzazione del lavoratore.
In merito invece ai tirocini extra curriculari, Confapi ritiene che sia necessaria una revisione della normativa, per agevolare l’inserimento nel mercato del lavoro anche di giovani disoccupati, inoccupati o in cassa integrazione. Secondo Confapi sarebbe però opportuno considerare la reintroduzione dei voucher tenendo conto dei livelli dimensionali e di fatturato delle Pmi, ma anche introducendo migliorie quali la tracciabilità e una migliore definizione dei confini di utilizzo, al fine di evitare comportamenti fraudolenti come in passato. Infine, è necessario diffondere la cultura d’impresa tra i giovani utilizzando le start-up innovative che possono essere dei veri e propri facilitatori per creare nuove imprese e posti di lavoro.